Hamad International Airport - Doha (QAT)

The Sky is the Limit

NELLO SVILUPPARE IL PROGRAMMA DI INTERIOR DESIGN DEGLI SPAZI DI ACCOGLIENZA DELL'AEROPORTO HAMAD DI DOHA, PROGETTATO DEGLI AMERICANI HOK E INAUGURATO NEL 2014, LO STUDIO ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL SI È CONFRONTATO CON IL TEMA DELLA DIMENSIONE E DELLE RESISTENZE

AUTORE
Donatella Bollani
FOTO
Leo Torri
PROGETTISTA
Antonio Citterio Patricia Viel
PIASTRELLE
COTTO D'ESTE

L'aeroporto internazionale di Hamad (HIA) ha annunciato, nei primi giorni del 2020, di aver servito un numero record di 38.786.422 passeggeri nel 2019, il maggior numero di passeggeri registrati dall'inizio delle sue attività nel 2014.
Queste cifre mostrano una crescita su base annua del 12,44% rispetto al numero di passeggeri dell'anno precedente.
In occasione della presentazione dei dati, l'Hamad International Airport ha annunciato il suo piano di espansione dell'aeroporto in più fasi. La prima porterà ad accogliere oltre 53 milioni di passeggeri all'anno entro il 2022; la seconda fase, che sarà completata dopo il 2022, espanderà gli atri D ed E, per aumentare ulteriormente la capacità dell'aeroporto, fino a oltre 60 milioni di passeggeri all'anno. Il progetto di espansione prevede inoltre un giardino tropicale interno di 10mila metri quadrati, un gioco d'acqua di quasi 300 metri quadrati, molti nuovi spazi dedicati ai negozi al dettaglio e ai servizi di ristorazione e la lounge Al Mourjan, che si estenderà su di un'area di 9mila metri quadrati.

Una genesi internazionale
Che l'aeroporto avrebbe avuto questo successo e la necessità di ampliarsi, era stato già previsto nel 2014, quando il comitato direttivo affidò la progettazione, la direzione dei lavori e la gestione progettuale degli impianti alla società Bechtel. Il progetto architettonico andò allo studio HOK, 1800 collaboratori in 24 sedi, su tre continenti.
Il contratto di ingegneria, approvvigionamento e costruzione, sia per la prima sia per la seconda fase, venne affidato alla turca TAV Costruction e alla giapponese Taisei Corporation. Gli interni furono invece assegnati allo studio italiano Antonio Citterio Patricia Viel. Un lavoro che ha riguardato la progettazione integrata di sale lounge, aree check-in premium e dei cosiddetti activity nodes, ossia aree aperte e di libero accesso, pensate per offrire un'ampia varietà di attività (playground, internet point, zone TV, punti ristoro, opere d'arte interattive). Gli spazi sono gestiti da Qatar Airways, Qatar Aviation Service, Qatar Duty Free e Hamad International Airport e inseriti all'interno del terminal passeggeri, occupando una superficie totale di 45mila metri quadrati.

Integrazione, la parola d'ordine
Un primo punto di attenzione è stato dato dalle esigenze legate alla cultura islamica. Così, le sale lounge principali hanno delle stanze di preghiera e i bagni, le zone di abluzione, prevedono di dare ospitalità ai comportamenti che identificano la cultura islamica, mentre le aree di controllo, sistemate nelle stesse lounge, consentono con discrezione l'identificazione del volto delle donne in abiti tradizionali islamici.
Il brief di progetto è stato il frutto di un lavoro multidisciplinare che ha fornito molte indicazioni riguardanti temi vicini al design for all. Lo staff tecnico di supporto, messo a disposizione dalla committenza durante tutto il periodo della progettazione, ha poi fornito un'assistenza continuativa nell'affrontare le differenti situazioni spaziali che si venivano a creare nelle varie aree del progetto.

Flussi e orientamento
La separazione dei flussi di servizio da quelli dei viaggiatori è stato il tema centrale del concept, seguita da un'attenta analisi delle infrastrutture di trasporto interne al terminal, destinate a servire le varie sale lounge.
Il tema dell'orientamento è un aspetto imprescindibile per un aeroporto anche in riferimento all'accessibilità, e che tra i suoi principi cardine ha la progettazione di ambienti che permettano una fruizione semplice e comoda per tutti. Gli spazi sono progettati per essere di facile comprensione e il tema dell'orientamento è stato basilare per la definizione del layout già nella fase ideativa. L'obiettivo era che chiunque potesse identificare in maniera semplice e immediata i servizi e le destinazioni da raggiungere.

Genius loci materiale
Il tema della territorialità, la valorizzazione del genius loci di questa nuova parte di città, è stato in larga parte definito attraverso le qualità sensibili dei materiali naturali: ”I materiali massicci, privi di finitura ma incisi, decorati, testurizzati - ha dichiarato Antonio Citterio - hanno costituito il tema portante del progetto di interni; l'intenzione è stata quella di generare esperienze sensoriali autentiche in un ambiente artificiale”.
La sequenza delle lounge si basa sull'evocazione del marchio della compagnia di volo, associato a una particolare pietra sabbiosa locale: un sole al tramonto nel deserto dietro a una testa di antilope.
Particolarmente articolato il programma funzionale della Al Safwa First lounge, dove nei suoi 9mila metri quadrati si distribuiscono infatti una Spa, un concept store, un ristorante e un bar, una serie di stanze private per il relax, spazi per famiglie e sale giochi. Al centro dello spazio si staglia con i suoi nove metri di altezza il segno iconico di una sorta di faglia di pietra. La forza scenografica affidata agli ”inserti speciali” prosegue nel percorso centrale, popolato da una sequenza di oggetti d'arte islamica e animato da una grande cascata d'acqua, che termina in una fontana-scultura generata da un disco di bronzo di otto metri di diametro.
Il grande tema conduttore delle diverse sequenze spaziali è costituito dalla pavimentazione in gres porcellanato spessorato, appositamente sviluppata da Cotto d'Este. Per far fronte alle complesse esigenze in termini estetici e funzionali, l'azienda ha messo a punto uno speciale prodotto custom-made nel grande formato 60x120cm dal bordo rettificato in 14 mm di spessore, capace di corrispondere ai più rigorosi standard prestazionali per le superfici a uso pubblico e a elevata intensità di flusso. La particolare finitura superficiale delle piastrelle, dall'effetto naturale, pone in sottile vibrazione cromatica e percettiva le pietre, i metalli, l'acqua e il legno che definiscono i diversi elementi di rivestimento e arredo dello spazio.

Piastrelle
Cotto d'Este
Tipologia
grès porcellanato
Formati
60x120 cm
Colori
custom made
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): 0,05 %
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): LA-HA
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): 143 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 50 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme

Certificazioni e premi
ECOLABEL, LEED, EMAS, ISO 14001, NF UPEC


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