Nel ringraziare per il premio l'architetto Aimaro Isola, nato nel 1928, dall'alto della sua lunga vita, ha descritto in modo semplice e profondo i valori del progetto e del materiale che lo contraddistingue: ”La ceramica non è solo la pelle dell'edificio, ma ne è il volto. È il volto che esprime il carattere di una persona, il suo umore, la sua intelligenza. Il fuori dice ciò che sta dentro: l'anima. Il volto ceramico dell'edificio non solo annuncia ciò che sta dentro, come la maschera nella commedia, ma crea un'atmosfera. Chi entra non solo guarda, ma si sente guardato dall'edificio stesso; entra in colloquio con i suoi contenuti e diventa partecipe del lavoro che qui si svolge”.
Il Professor Isola ricorda inoltre che la ceramica è un materiale antico, figlio di terra e fuoco, diffuso tra vari popoli del pianeta, un materiale mitico che al tempo stesso oggi è iper-tecnologico, duraturo e sostenibile, quindi idoneo a testimoniare un luogo di ricerca e di scienza.
L'area si colloca all'interno del polo storico dell'Università degli Studi e del Politecnico di Milano. Un insieme di edifici che nello stile, nella forma e nelle articolazioni sono la testimonianza dello scorrere del tempo, delle tecniche di costruzione e dei mutati bisogni della scienza e degli studenti. In queste stratificazioni è insita la bellezza e l'unicità di un 'Campus Universitario' diffuso, senza perimetri netti e recinzioni, tanto da essere conosciuto come un quartiere, comunemente detto 'Città Studi', esempio della migliore tradizione italiana in cui le Università convivono con il tessuto urbano vivo e in perenne mutazione.
Il 'triangolo' di accesso stabilisce il rapporto tra l'intero complesso delle Aree Scientifiche e raccorda i percorsi delle tre vie esterne che vi confluiscono, unitamente ai vari flussi interni di collegamento che connettono l'area del Polo Informatico e il 'Campus di Scienze'.
Il progetto apre alla città uno spazio 'residuo' per tanti anni dimenticato e genera una piazza a cuneo definita da grandi quinte metalliche, che tagliano gli spazi aperti alternandoli ai volumi costruiti. L'effetto scenico è ottenuto grazie ai rivestimenti in lamiere stirate d'acciaio dipinte di bianco.
Entrando nella piazza si percepisce un senso prospettico e accogliente, con la luminosa e trasparente biblioteca a sinistra e l'edificio a torre che emerge da un chiaro basamento. Come spiega l'architetto Flavio Bruna: ”Il disegno delle ceramiche è organizzato a casellario ed esse sono applicate in facciata con una tecnologia di microventilazione. I tetti del basamento sono trattati a giardino, con l'idea di avere, mentre si sale nella torre di piano in piano, la visione di una superficie non lasciata al caso, ma di uno spazio verde e vivo”.
L'edificio è costituito da un basamento che ospita su due livelli aule, sale studio e servizi. Dalla piastra si eleva una torre di otto piani con uffici e laboratori di ricerca. Il ruolo dei rivestimenti è fondamentale, grazie all'utilizzo delle collezioni ceramiche di Casalgrande Padana, Pietre di Sardegna (colori Porto Rotondo e Porto Cervo) e Pietre Etrusche, colore Tuscania, nei formati 30x60, 60x120.
Utile e piacevole alla vista infine la copertura a 'tappeto volante' che ospita gli spazi tecnici e i pannelli fotovoltaici.
Piastrelle
Casalgrande Padana, Pietre di Sardegna e Pietre Etrusche
Tipologia
grès porcellanato
Formati
30x60, 60x120 cm
Colori
Pietre di Sardegna: PortoRotondo e PortoCervo; Pietre Etrusche: Tuscania
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme