Assaporare il piacere del the a Muscat

Per i taoisti bevanda dello spirito, dell'armonia dei sensi e della pace interiore, il the del gruppo cingalese Stassen - da più di 40 anni attivo sul mercato - è il protagonista del nuovo spazio progettato dallo studio Mandressi proprio nell'Al Falaj Hotel, da loro realizzato anni fa a Muscat.
Siamo in Oman, stato relativamente piccolo (309.000 km2 tra le coste orientali del mar arabico e gli Emirati Arabi Uniti) nel contesto della Penisola Arabica, ma soprattutto un caso particolare per la moderatezza religiosa e la ragionevolezza politica. La sua popolazione non deriva da beduini nomadi, ma da navigatori che commerciavano sull'Oceano Indiano e nel 75% è formata da ibaditi - minoranza islamica tra sunniti e sciiti estranea agli estremismi teologici - dotati di forte senso etico e sociale. Il governo da quasi 50 anni è in mano del sultano Qaboos bin Said al Said che, riunendo in sè il potere assoluto religioso e temporale, propone una politica internazionale di dialogo - il controllo dello stretto di Hormuz da cui ogni giorno transita il 25% del petrolio mondiale ne rafforza il potere - e una interna di riforme economiche attente al rispetto di cultura, storia e tradizioni.
La ragionevolezza si legge nell'architettura della capitale, stretta e lunga sul bordo del mare, dove non esistono i grandi gesti delle archistar tipici dello skyline di Dubai e Abu Dhabi, anzi sono vietati dalla legge che impone di non superare i 7 piani di altezza... Sono le montagne a picco a creare lo skyline, oggi come ieri. Sono ordine ed eleganza le caratteristiche della città, premiata nel 2016 come la più pulita del Medio Oriente. Sono la cultura e la passione per la musica del sultano l'origine del Teatro dell'opera e dell'orchestra nazionale. Sono incoraggiati, non imposti, gli abiti della tradizione. Abbagliano i marmi bianchi arrivati dall'India, dall'Iran e dall'Italia della grande Moschea - la seconda al mondo per grandezza - inserita nei giardini di rose, ibiscus, buganvillee, gelsomini e frangipane. Inebria l'incenso che pervade il souq: sarà proprio questa preziosa resina (detta anche franchincenso) il fil rouge del Padiglione omanita all'Expo 2020 a Dubai - che anche nella forma che ne ricorda l'albero - dove l'evoluzione del paese sarà raccontata attraverso il ruolo dell'incenso nel settore dei trasporti, della conoscenza, della produzione, della sostenibilità.
La pacatezza si ritrova anche in questo progetto in cui gli architetti austriaci, profondi conoscitori della cultura locale, attualizzano l'estetica tradizionale della sala da the completando l'aspetto discreto e tranquillo delle zone con i tavolini con quello più moderno dello spazio dedicato alla degustazione. Se la prima zona è giocata sui colori neutri - rovere verniciato tamarindo per il parquet, rovere naturale per i tavoli e le sedie con seduta candida, pareti bianche ravvivate dalle tinte delle scatole e dei barattoli del the allineati negli espositori in rovere sbiancato appesi a parete - l'altra, pur rispettando le cromie soft - il bianco e due tonalità di grigio -, punta sul grès porcellanato satinato, scelta nella forma esagonale (collezione ”Examatt” di Tonalite) che genera un elegante e sorprendente effetto grafico.